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mercoledรฌ Marzo 12 2025

Nel Mediterraneo come promotori di pace

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Si chiude animando il sentimento che lo aveva concepito e aperto il convegno โ€œMediterraneo frontiera di paceโ€, svolto a Bari in una quattro giorni intesa e proficua sul piano del dialogo, del confronto e della presentazione delle piรน gravi istanze dei cristiani del mare nostrum. Tutto in un'ottica chiara: rendere i lavori non  solo un momento di coscienza ma anche un'occasione per tracciare una strada comune. D'altronde, come spiegato in chiusura dal presidente della Cei, il cardinal Gualtiero Bassetti, c'รจ bisogno di diversi modelli di crescita, dal piรน umileal piรน impegnativo, in ottemperanza a un obiettivo che รจ anche un appello: โ€œIl Mediterraneo torni ad essere una frontiera di pace e i popoli che abitano sulle rive del Mediterraneo non siano piรน rivali inteso come nemici, ma gli abitanti delle rive che stanno di fronte, quindi amiciโ€.

Promotori di dialogo

Viene redatto, rispettando il mandato iniziale, il documento che i vescovi del Mediterraneo consegneranno a Papa Francesco, al quale sarร  affidato il compito di chiudere l'evento inaugurando di fatto una nuova stagione di consapevolezza sull'importanza strategica del Mediterraneo non solo da un punto di vista socio-culturale ma anche dell'integrazione e della tolleranza reciproca, proprio in virtรน della sua vocazione storica. E lo ha ribadito anche il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli: โ€œUn'Europa che non guarda al Mediterraneo รจ certamente un'Europa piรน deboleโ€ฆ E' indispensabile un'Europa che ha guardato a nord, a estโ€ฆ E naturalmente abbiamo bisogno di guardare al sud perchรฉ sono tanti i problemi che arrivano da lรฌ e dobbiamo avere la capacitร  di affrontarli. Dobbiamo essere anche promotori di dialogo, di confronto, di scambi commerciali che possono aiutare anche le integrazioniโ€œ.

La pietra d'angolo

Importante che i 58 partecipanti al convegno abbiano trovato un'intesa che accoumni ogni rappresentante ecclesiale nel nome della propria comunitร  di appartenenza. Un piano d'azione concordato, infatti, resta il modo migliore per affrontare le sfide continue che la nostra epoca ci impone, compresa quella della conservazione e della messa in pratica dei valori cristiani che hanno costituito la pietra angolare dell'Europa: โ€œAbbiamo bisogno di interrompere i traffici di armi e di mettere l'accoglienza al centro della nostra azioneโ€, ha spiegato ancora Sassoli, lamentando la mancata ricezione da parte dei governi europei della proposta di modifica del trattato di Dublino avanzata dal Parlamento europeo che โ€œconsentirebbe all'Unione europea di avere una politica per l'immigrazione e non di lasciare soli i nostri Paesiโ€. Secondo il presidente dell'Europarlamento, โ€œun'Europa distratta sul Mediterraneo rischia di trovarsi nello spazio europeo molti problemi in piรนโ€ฆ La disattenzione dell'Europa ha consentito a nuovi attori di fare il loro ingresso nel Mediterraneo. In questo momento vediamo quanto sia difficile un dialogo per risolvere la questione della Libia. Vediamo una Turchia che dovrebbe avere la capacitร  di dialogare con l'Europa un po' piรน in maniera sostenutaโ€. Come a dire che le buone intenzioni necessitano un riscontro concreto e all'augurio di buona riuscita di uno slancio profetico vadano affiancate azioni decise e comuni. Qualcosa che non รจ sempre scontato.

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