Il no alla guerra e la ricerca continua del dialogo costituiscono lโepicentro del Magistero di pace di papa Francesco. Il magistrato Domenico Gallo รจ stato presidente di sezione della Corte di cassazione. Da sempre impegnato nel mondo dellโassociazionismo e del movimento per la pace, รจ stato senatore della Repubblica per una legislatura ed รจ componente del comitato esecutivo del Coordinamento per la democrazia costituzionale. Tra i suoi libri โDa sudditi a cittadini. Il percorso della democraziaโ (Edizioni Gruppo Abele), โVentisei Madonne Nereโ (Edizioni Delta tre) e โIl mondo che verrร โ (edizioni Delta tre). Una significativa testimonianza sul ripudio della guerra attraverso il diritto secondo il pontificato di Jorge Mario Bergoglio. โI principi dellโordine pubblico internazionale sono posti a base della fondazione dellโOnu e della Dichiarazione universale dei diritti umani. Eppure nellโattuale epoca storica sono degradati fino al punto di restaurare la guerra come strumento ordinario al servizio della politica- spiega Domenico Gallo, presidente di sezione emerito della Corte di Cassazione-. Sono stati rinnegati i processi di distensione e collaborazione internazionale, che avevano avuto il loro culmine nellโindimenticabile 1989. Ai processi di disarmo รจ stata sostituita una forsennata corsa agli armamenti, anche nucleari. Fino al punto che le lancette del Doomsday Clock (lโorologio dellโapocalisse) sono state spostate a soli 90 secondi dalla mezzanotte, mentre nel 1991 le lancette indicavano 17 minutiโ. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha appena dichiarato che i membri della Nato devono prepararsi a un possibile scontro con la Russia che potrebbe durare decenni. E ha definito, per la prima volta la Nato โunโAlleanza nucleareโ.
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No alla guerra
Il Papa richiama la storia degli ultimi settantโanni. โLe guerre regionali non sono mai mancateโ sostiene Jorge Mario Bergoglio-. Per questo ho detto che eravamo nella terza guerra mondiale a pezzetti, un poโ dappertutto. Fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero. Ma il problema di base รจ lo stesso. Si continua a governare il mondo come uno โscacchiereโ, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri. La vera risposta, dunque, non sono altre armi, altre sanzioni. Io mi sono vergognato quando ho letto che non so, un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il due per cento, del Pil nellโacquisto di armi, come
risposta a questo che sta succedendo adesso. La pazzia!โ. Ribadisce il Pontefice: โLa vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma unโaltra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato โ non facendo vedere i denti, come adesso โ, un modo diverso di impostare le relazioni internazionali. Il modello della cura รจ giร in atto, grazie a Dio, ma purtroppo รจ ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militareโ.
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Tetto di cristallo
Intanto il presidente serbo Aleksandar Vucic in una drammatica intervista al settimanale svizzero Weltwoche, paventa che โci restano solo tre o quattro mesi prima della catastrofeโ. in questโepoca drammatica il Pontefice, secondo Gallo, si affaccia alla Storia come lโunico leader politico a livello mondiale che si oppone alla catastrofe. E lo fa rivendicando le ragioni del diritto, di quel patrimonio morale che aveva fatto balenare, dalle tenebre della Seconda guerra mondiale, la visione di unโumanitร liberata per sempre. Dal ricatto della violenza. Dal flagello delle guerre e degli olocausti. โAl di lร dellโaspetto religioso, sotto il profilo politico la sua figura si staglia nella Storia come Defensor iuris humanitatis โ sottolinea il magistrato-. Ci voleva il Papa per rompere il tetto di cristallo delle รฉlite politiche europee, che hanno nascosto sotto la sabbia la parola negoziato e hanno cancellato persino il dubbio che la politica dovesse spendersi per la pace, invece di alimentare la guerra e impiantare nuovi cimiteri. Di fronte allโimpazzimento collettivo della politica, le parole di realismo e di umanitร del Papa rompono un tabรน, aprono uno squarcio nella tela di menzogne, di irresponsabilitร e di fanatismo con la quale tutti i principali attori politici cercano di nascondere la realtร di una tragedia che si consuma sotto i nostri occhi e che noi stessi continuiamo ad alimentare. Proseguire la guerra in Ucraina รจ unโinutile strageโ.
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Magistero no-war
Francesco si rende conto che dal ripudio della guerra, concepita realisticamente dalla Carta dellโOnu come un flagello per lโumanitร , deriva lโinammissibilitร delle armi di sterminio di massa, specialmente le armi nucleari. โLa strada per liberarsi delle armi nucleari passa attraverso il diritto- afferma Domenico Gallo-. Il disfavore dellโopinione pubblica verso le armi nucleari ha portato piรน volte lโassemblea generale delle Nazioni Unite a dichiarare che lโuso delle armi nucleari rappresenterebbe una violazione della Carta dellโOnu ed un crimine contro lโumanitร , fino ad arrivare ad una Risoluzione, approvata il 15 dicembre 1994, con la quale lโAssemblea Generale ha interpellato la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) richiedendo un parere consultivo sulla liceitร delle armi nucleari. Nel giudizio che si รจ svolto innanzi alla Corte dellโAja, tutti gli Stati membri della Nato, compresa lโItalia, sono intervenuti chiedendo di rigettare la richiesta, assumendo che la questione non poteva essere giudicata dal dirittoโ. La CIG si รจ pronunciata con una sentenza con la quale ha respinto decisamente la tesi che voleva relegare la questione dellโuso delle armi nucleari al di fuori del perimetro del diritto confinandola nel campo delle โpolitical questionโ. Ed ha proclamato che, nella generalitร dei casi, lโuso delle armi nucleari รจ illegale perchรฉ inconciliabile con il diritto bellico umanitario. La battaglia per la messa al bando delle armi nucleari รจ proseguita in sede Onu, fino ad arrivare ad una storica risoluzione.
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Ordine internazionale
Prosegue Domenico Gallo: โร un dato di fatto che il progetto di ordine internazionale, preannunciato dalla Carta Atlantica (14 agosto 1941), partorito con la Carta
delle Nazioni Unite (26 giugno 1945) e fondato sulla Dichiarazione Universale dei diritti dellโuomo (10 dicembre 1948), non si รจ mai completamente realizzato. E adesso sta attraversando una crisi profonda che ne mette in dubbio persino lโesistenza giuridica dei suoi assiomi principali. Lโordine internazionale prefigurato dalla Carta Onu in qualche modo raccoglieva la sfida del perseguimento di una pace stabile ed universale fra le Nazioni da realizzarsi attraverso il diritto. Sulla falsariga dellโinsegnamento di Hans Kelsen in โPeace through Lawโ. La novitร principale del nuovo diritto internazionale post-bellico consisteva nella messa al bando della guerra, stabilita categoricamente dallโarticolo 2,comma 4, della Carta di San Francisco. โI membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dallโuso della forza, sia contro lโintegritร territoriale o lโindipendenza politica di qualsiasi Stato, sia in qualunque altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Uniteโ. Continua il presidente di sezione emerito della Corte di Cassazione: โLa Carta delle Nazioni unite non ha messo la guerra fuori dalla Storia (non avrebbe potuto), ma lโha messa fuori dal diritto. Espungendo dalle prerogative della sovranitร lo ius ad bellum, o quanto meno degradandolo. Si รจ trattato di una scelta politica che ha cambiato la natura del diritto realizzando la fusione fra la tecnica giuridica ed unโistanza etica di valore universale. Continua La Dichiarazione universale dei diritti dellโuomo ha completato questo processo attraverso lโinserimento nel diritto internazionale di una tavola di valori che mette al centro la dignitร di ogni essere umano, in questo modo ponendo le basi internazionali dei diritti umaniโ.
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Stop alla guerra
Questa, evidenzia Domenico Gallo, รจ stata la vera lezione positiva che lโumanitร ha tratto uscendo dalla notte della Seconda guerra mondiale, la gloria del Novecento (come scriveva Italo Mancini), il patrimonio morale che lโOccidente (compresi i Paesi socialisti) ha costruito per lโumanitร intera. Il 26 dicembre 2016 รจ stata convocata una Conferenza internazionale finalizzata a negoziare uno strumento giuridicamente vincolante sulla proibizione delle armi nucleari. La Conferenza, ricorda il giurista su Costituzionalismo.it, ha concluso i suoi lavori adottando il testo di un Trattato per la messa al bando e la totale eliminazione delle armi nucleari. Il Trattato รจ stato approvato da 122 paesi (quasi due terzi dei membri dellโONU) il 7 luglio 2017 ed รจ entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Inutile dire che i Paesi membri della NATO hanno cercato di boicottare i lavori della Conferenza internazionale rifiutandosi perfino di parteciparvi (salvo lโOlanda, inviata come osservatore). Papa Francesco ha assunto la battaglia per la messa al bando, nellโordinamento politico, delle armi nucleari come un impegno centrale del suo magistero. Il 23 marzo 2017 il Pontefice ha inviato un messaggio di sostegno e di incoraggiamento ai lavori della Conferenza .โDesidero incoraggiarvi a lavorare con determinazione per promuovere le condizioni necessarie per un mondo senza armi nucleariโ. Occorre impegnarsi per un mondo senza armi nucleari applicando pienamente il trattato di non proliferazione nella lettera e nello spirito, verso una totale proibizione di questi strumenti. Nellโudienza generale del 10 marzo del 2021, il Papa รจ ritornato sulla disumanitร della guerra. โLa guerra รจ il mostro che, col passare delle epoche, si trasforma e continua a divorare lโumanitร . Ma la risposta alla guerra non รจ unโaltra guerra, la
risposta alle armi non sono altre armi. La risposta non รจ la guerra ma la fraternitร . Questa รจ la sfida per lโIraq, ma non solo: รจ la sfida per tante regioni di conflitto, e in definitiva รจ la sfida per il mondo intero: la fraternitร โ, insegna Francesco.