Meloni in Libia: pressing per una cooperazione sui migranti

La premier incontra i leader libici e invita a rispondere presente alla sfida della gestione dei flussi migratori

Giorgia Meloni Libia
Foto © Palazzo Chigi

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata in Libia, per un incontro con le autorità dal quale, probabilmente, dipenderà buona parte del futuro delle rotte migratorie. Non tanto nella loro cadenza, quanto sul piano della mera sicurezza.

Meloni in Libia

Incontro della premier Giorgia Meloni con il primo ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdul Hamid Mohammed Dabaiba. Come riferiscono da Palazzo Chigi, sono in programma anche bilaterali tra i ministri italiani che accompagnano a Tripoli la presidente del Consiglio, Anna Maria Bernini (Università), Orazio Schillaci (Salute) e Andrea Abodi (Sport), e gli omologhi libici. A seguire la cerimonia di firma di Dichiarazioni di intenti alla presenza dei Capi delegazione. Riguardano tre ambiti: formazione superiore e ricerca scientifica; collaborazione nel campo della salute e delle scienze mediche; e su sport e politiche giovanili.

L’impegno italiano

È importate far progredire il processo politico, preservando l’unità delle istituzioni libiche, e di lavorare per porre fine alla presenza di forze straniere sul suolo libico. Come riferiscono fonti italiane, è il messaggio che la premier Meloni porterà al generale dell’Esercito nazionale arabo di Libia, Khalifa Belqasim Haftar, con cui ha in programma un incontro a Bengasi dopo la prima parte della sua visita ufficiale in Libia, a Tripoli. L’Italia, rimarcano le stesse fonti, tiene infatti a essere presente in tutta la Libia, lavorare con tutti i diversi attori libici. In Libia è significativa la presenza di milizie russe.

Come sottolineano le stesse fonti, l’impegno italiano a essere presente in tutta la Libia, lavorare con tutti i diversi attori libici non è nuovo, e vede anche l’importante presenza del Consolato generale a Bengasi, riaperto nel 2021 (il primo Consolato a essere riaperto dopo il cessate il fuoco dell’ottobre 2020). Con Haftar, aggiungono fonti italiane, la presidente del Consiglio discuterà anche della ricostruzione di Derna, colpita nel settembre 2023 da una devastante alluvione, ricordando l’impegno immediato dell’Italia, attraverso le Forze armate, la Protezione civile e gli aiuti umanitari, e sottolineando come il mondo imprenditoriale italiano possa offrire competenze preziose per l’attività di ricostruzione.

Il tema delle migrazioni

La gestione dei fenomeni migratori è un tema chiave, Italia e Libia devono continuare sulla strada avviata, ampliando ulteriormente la cooperazione, anche in un’ottica regionale. È quanto sottolineerà Meloni nella sua visita ufficiale a Tripoli, come riferiscono fonti italiane. Si tratta di una cooperazione ormai consolidata che ha prodotto significativi risultati, rimarcano le stesse fonti, evidenziando che nell’ottica di rendere regionale la cooperazione, lo scorso 2 maggio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha tenuto una riunione con gli omologhi di Libia, Tunisia e Algeria per discutere il sostegno italiano a quelle nazioni per il contrasto al traffico di esseri umani, anche attraverso un approccio condiviso regionale.

La conversazione con i partner libici, aggiungono le stesse fonti, andrà però oltre il contrasto dei movimenti illegali: Meloni ritiene la Libia un partner cruciale nel quadro del Processo di Roma che mira ad affrontare le cause profonde dei movimenti migratori. Solleciterà quindi, aggiungono fonti italiane, un impegno libico all’interno dei gruppi di lavoro avviati nel quadro del Processo di Roma all’interno dei quali nelle prossime settimane verranno individuati i primi progetti concreti da attuare in Africa.

Fonte: Ansa