Italia, vediamo chi siamo

Domani a Gelsenkirchen la sfida alla Spagna. Spalletti ci crede: “Non pensassero di essere più forti di quelli che sono”

Luciano Spalletti Italia
Foto © Domenico Cippitelli/Image Sport

Spagna-Italia non sarà mai una partita come tutte le altre, non certo la madre di tutte le partite, ma sicuramente una sfida affascinante che ha segnato il cammino di Furie Rosse e Azzurri negli ultimi anni. Sarà la quarantesima sfida tra le due nazionali, con 11 vittorie italiane (l’ultima nel 2016 a St. Denis, 2-0), 16 pareggi (l’ultimo a Wembley nel 2021 – poi vittoria ai rigori), 13 vittorie spagnole, l’ultima a Enschede in Nations League nel 2023. La storia dice Spagna, resa ancora più forte dal 2000 a oggi, dove le vittorie spagnole sono sette come i pareggi, solo due le vittorie italiane. Eppure, l’ottimismo in casa Italia non manca.

Spalletti punta sui suoi

Lo si intuisce dalla parole di Luciano Spalletti che alla vigilia non le manda a dire. “Amo il calcio spagnolo che è molto offensivo, tengono sempre molti uomini alti e noi dobbiamo trovare quello libero in poco tempo. Però di questa partita mi preoccupa di più il livello di calcio che dobbiamo proporre noi, la chiave che apre la porta della possibilità di vittoria è il nostro calcio. Abbiamo grande rispetto per la storia e la qualità della Spagna, ma non deve pensarsi più forti di quello che è perché altrimenti sarebbe un errore. Noi abbiamo le nostre possibilità di giocare la partita, noi proveremo a fare quello”.

“Ci vuole fisico”

Spalletti parla molto, gesticola, ostenta sicurezza e tranquillità e sa bene come andare ad affrontare gli spagnoli. ”Li dobbiamo pressare e pressare forte, perché poi nei tempi più corti c’è la possibilità di giocare più puliti e alla Spagna gli devi dare fretta. Il tentativo è quello lì, non si può giocare in ripartenza e basta. Loro hanno Rodri che lo puoi mettere da qualsiasi parte e riesce a fare sempre la differenza, può fare il quinto difensore. Mentre a Jorginho non puoi far fare quel lavoro lì da quinto difensore. Ci vuole fisico, lui è un calciatore più da qualità. Si cerca di mettere dentro tutte queste notizie per tirar fuori una prestazione che s’è scelto e si vuol fare”.

La possibile Italia

Guai a parlare di formazione: “Non la dico perché non ho avuto indicazioni dagli avversari, per cui la tengo per me”. Punto, e a capo. Le indicazioni sono ancora lontane dalla realtà o forse già scritte. Spalletti non abbandonerà il 4-2-3-1 di partenza e le indicazioni anche di questo pomeriggio portano a pensare allo stesso schieramento che ha battuto l’Albania. Ovvero Donnarumma tra i pali, Di Lorenzo e Dimarco esterni di difesa, Bastoni e Calafiori centrali. Intermedi Jorginho e Barella, con Chiesa, Pellegrini e Frattesi a supporto di Scamacca. Ma c’è un però. Durante la settimana prove tecniche per Cristante e Mancini e potrebbero essere loro le novità, forse, con il centrocampista della Roma che ha qualche possibilità in più di scendere in campo dall’inizio. Questi i probabili schieramenti:

ITALIA (4-2-3-1): Donnarumma; Di Lorenzo, Calafiori, Bastoni, Dimarco; Jorginho, Barella; Chiesa, Frattesi, Pellegrini; Scamacca. (All. Spalletti)

SPAGNA (4-3-3): Unai Simon; Carvajal, Nacho, LeNormand, Cucurella; Pedri, Rodri, Fabian Ruiz; Yamal, Morata, Nico Williams. All. De La Fuente

Direzione di gara affidata allo sloveno Vincic. Calcio d’inizio a Gelsenkirchen alla ore 21.