Onu: “Crescono le tensioni in Birmania”

Si sta ripetendo a Rakhine, in Myanmar, lo stesso clima "pieno di odio che ha alimentato gli orrendi attacchi contro i Rohingya nel 2017": l'allarme Onu

La Birmania o Myanmar. Foto di Christian Holzinger su Unsplash

Crescono le tensioni nello stato di Rakhine, in Myanmar (o Birmania). Lo denuncia l’Onu preoccupata che negli scontri tra la giunta militare e i ribelli armati locali – l’esercito di Arakan – vadano nuovamente di mezzo i Rohinjia. Le Nazioni Unite temono che le atrocità del passato si ripetano.

Birmania, allarme Onu per le crescenti tensioni nel Rakhine

Le Nazioni Unite si sono dette oggi allarmate per le crescenti tensioni nello stato di Rakhine in Myanmar ed il grave rischio che le atrocità del passato si ripetano. “Lo Stato di Rakhine è diventato ancora una volta un campo di battaglia che coinvolge molteplici attori, e i civili stanno pagando un prezzo pesante, con i Rohingya particolarmente a rischio “, ha affermato l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Türk , in un comunicato reso noto oggi a Ginevra.

“I campanelli d’allarme stanno risuonando e non dobbiamo permettere che si ripeta il passato”. I paesi che hanno influenza sull l’esercito del Myanmar e i gruppi armati coinvolti “devono agire ora per proteggere tutti i civili nello Stato di Rakhine e prevenire un altro episodio di orrenda persecuzione dei Rohingya”, ha aggiunto. L’Onu sottolinea che i combattimenti nello Stato di Rakhine tra i militari e l’esercito Arakan, insieme alle tensioni alimentate tra le comunità Rohingya e di etnia Rakhine, rappresentano una grave minaccia per la popolazione civile.

Gli scontri ripresi a novembre

Da quando il cessate il fuoco informale durato un anno tra le due parti è interrotto lo scorso novembre, 15 delle 17 municipalità di Rakhine sono state colpite dai combattimenti, provocando centinaia di morti e feriti e portando il numero degli sfollati a ben oltre 300.000, afferma il comunicato dell’Onu.

Disinformazione e propaganda sono diffuse, con affermazioni secondo cui “terroristi islamici” avrebbero preso in ostaggio indù e buddisti. Si tratta dello stesso tipo di narrativa “piena di odio che ha alimentato la violenza collettiva nel 2012 e gli orrendi attacchi contro i Rohingya nel 2017”, ha osservato Turk Nel 2017 migliaia di persone della minoranza musulmana dei Rohingya morirono uccise e circa un milione fuggirono nel vicino Bangladesh per sfuggire alla violenta operazione nello Stato di Rakhine per mano dell’esercito del Myanmar.

Fonte: Ansa