Gli Usa sanzionano le aziende cinesi che aiutano la Russia

Le nuove sanzioni Usa colpiscono le società cinesi accusate di "aiutare la Russia ad acquisire componenti chiave per la fabbricazione di armi o programmi di difesa"

psywar
Foto di Bexar Arms su Unsplash

Gli Stati Uniti annunciato nuove sanzioni contro Russia, Cina e altri Paesi per paralizzare le capacità militari russe e punire aziende straniere che sostengono l’invasione in Ucraina. Le misure colpiscono oltre 300 entità, principalmente russe, cinesi e di altri paesi, coinvolte nel supporto alla fabbricazione di armi e nell’elusione delle sanzioni esistenti, con l’obiettivo di indebolire ulteriormente l’industria militare russa.

Sanzioni Usa ad aziende in Russia e Cina per l’Ucraina

Gli Stati Uniti annunciano nuove sanzioni volte a paralizzare le capacità militari e industriali della Russia, punendo le aziende in Cina e altrove che aiutano Mosca ad acquisire armi per la sua guerra in Ucraina. Con un ampio pacchetto annunciato dal Dipartimento del Tesoro Usa, Washington ha preso di mira quasi 300 entità in Russia, Cina e altri Paesi accusati di sostenere l’invasione del presidente Vladimir Putin.

Oltre alle società di difesa russe, le sanzioni colpiscono una sessantina di persone e società straniere, in particolare cinesi, accusate di “aiutare la Russia ad acquisire componenti chiave per la fabbricazione di armi o programmi di difesa”, si legge in una nota. “Le sanzioni adottate oggi mirano a sconvolgere e indebolire ulteriormente lo sforzo bellico russo attaccando la sua industria militare di base e le reti di elusione (delle sanzioni esistenti, ndr) che lo aiutano ad approvvigionarsi”, ha dichiarato la segretaria al Tesoro americano, Janet Yellen, citata nel comunicato stampa.

Le aziende cinesi colpite da sanzioni

Tra le aziende straniere prese di mira, sedici sono cinesi o di Hong Kong, la maggior parte accusate di aver aiutato la Russia a fornire componenti normalmente proibiti, ma anche, per due di loro, di essersi procurate i materiali necessari alla produzione di munizioni. Le sanzioni riguardano aziende di altri cinque paesi: Emirati Arabi Uniti, Turchia e Azerbaigian, oltre a Belgio e Slovacchia, due nazioni dell’Unione Europea.

Un centinaio di aziende russe, tra le oltre 200 prese di mira, operano specificamente nei settori della difesa, dei trasporti o della tecnologia. Diverse aziende sono coinvolte nei programmi russi di armi chimiche e biologiche. Infine, le sanzioni mirano a limitare la possibilità di sviluppare le infrastrutture russe per il gas e il petrolio, mentre la Russia cerca di farlo per quelle che le consentirebbero di esportare più facilmente i suoi idrocarburi, in particolare in Cina.

Queste esportazioni vengono attualmente effettuate tramite navi cisterna o metaniere, a causa della mancanza di sufficienti oleodotti e gasdotti verso est. Tali sanzioni, che coinvolgono anche il Dipartimento di Stato americano, prevedono in particolare il congelamento dei beni delle società o dei soggetti presi di mira presenti negli Stati Uniti, nonché il divieto per entità o cittadini americani di intrattenere affari con i soggetti target sanzioni. Alle persone interessate è inoltre vietato l’ingresso negli Stati Uniti.

Fonte: Ansa