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La chiesa luterana verso le celebrazioni per i 500 anni della Riforma

Sarà un Lutero globale ed ecumenico quello che nel 2017 emergerà dalle celebrazioni del Cinquecentenario della Riforma. E’ quanto ha spiegato la pastora Margot Kaessmann, ambasciatrice ufficiale del Giubileo della Riforma, nel discorso pronunciato sabato scorso a Roma per la Giornata della chiesa evangelica luterana in Italia (Celi). Le celebrazioni del 2017 metteranno in evidenza “la molteplicità della Riforma in ogni continente”, e il suo significato in un “mondo globalizzato e in un’epoca di ecumenismo mondiale”.

Motto della III Giornata della Celi è stato il testo biblico di Geremia 29:7 “Cercate il bene della città” che ha fatto da sfondo al tema “Riforma e politica” che quest’anno impegnerà la riflessione dei luterani di tutto il mondo nel cammino verso il 2017. Sul tema sono intervenuti, in particolare, la Kaessmann e il professor Fulvio Ferrario, docente di teologia sistematica alla Facoltà valdese di Roma, che ha tenuto uno studio sul testo di Romani 13, nel quale Paolo invita i cristiani ad “essere sottomessi all’autorità”. Un testo che ha avuto conseguenze storiche che vanno ben al di là delle intenzioni dell’apostolo che intendeva soltanto rivolgere delle raccomandazioni pratiche e non una teologia dello stato, il testo infatti non fa parte della sezione teologica dell’epistola ai Romani, bensì di quella esortativa. Il discorso su Riforma e politica non può dunque prescindere da una severa autocritica che va dalle posizioni sostenute da Lutero nella guerra dei contadini al periodo nazista in Germania. In positivo, il protestantesimo ha sempre promosso una spiritualità capace di affrontare con uno spirito di libera coscienza le questioni cruciali dell’attualità. Secondo Kaessmann, due temi ineludibili del nostro tempo sono le migrazioni, “una sfida globale” rispetto alla quale non si può rispondere principalmente con “un controllo restrittivo”, e la pace. Su quest’ultima l’ambasciatrice della Riforma ha detto: “Siamo incapaci di imparare la pace? Anche se le Chiese del mondo, nel 1948, dichiararono che la volontà di Dio è che non ci sia la guerra, oggi si parla continuamente della guerra come ‘ultima ratio’ e mai della pace come ‘prima ratio’”.

La Giornata della Riforma è stata anche “una festa della fede – come ha ricordato il decano della Celi, pastore Heiner Bludau – un momento di incontro e di conoscenza reciproca”, che ha previsto momenti musicali, riflessioni bibliche, programmi per bambini e spazi per la socializzazione.

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